Le cloache
L'acqua è una delle cose più
necessarie, ma anche una di quelle che, una volta usata, è necessario
liberarsene.
Anche il problema dello scolo
delle acque fu risolto ottimamente sin dai tempi più antichi e non c'è da
meravigliarsene se si pensa a quanto erano abili gli ingegneri idraulici fra i
romani.
Il più antico monumento d'ingegneria idraulica civile che noi possediamo è
appunto una fognatura: La Cloaca Massima.
Questa, costruita sin dai tempi dei re di Roma, non solo ancora esiste, ma in
parte serve attualmente.
La Cloaca Massima è una grande fogna o canale sotterraneo che inizia dal Foro
Magno; riceve per mezzo di fogne minori gli scoli di tutte le acque putride e li
porta al Tevere: tra il Tempio di Vesta ed il ponte Palatino (oggi rovinato).
La Cloaca Massima fu iniziata da Tarquinio Prisco che, inizialmente, doveva
togliere le acque che impaludavano i terreni del Velabro intorno al Foro. Alla
costruzione fu impiegato tutto il popolo, ma il lavoro fu così lungo, cosi
difficile e penoso che molti lavoratori si uccidevano. Tarquinio, per evitare
questi suicidi, fece mettere in croce i cadaveri e li lasciò in pasto agli
animali.
Questo supplizio, dopo la morte, atterrì la popolazione che faticò tanto ma
non si ebbero più suicidi.
Il popolo chiamò questo lavoro con il nome di Fosso dei Quiriti.
Tarquinio il Superbo, lo ingrandì ma fu Agrippa a creare la Cloaca Massima con
un restauro da cima a fondo. Riparò i danni che le acque avevano causato e
v'incanalò i rifiuti che le stesse portavano a Roma dai suoi sette acquedotti.
Una gran massa d'acqua scorreva da sempre in questa grande fogna, portava e
porta tutt'ora al Tevere le immondizie che vi si scolavano.
Catone la chiamò fiume Cloacale. E', di fatto, un perpetuo torrente sotterraneo
che porta con se la sporcizia della città e che lotta con il Tevere quando
questo è gonfio d'acque.
(I
dati storici sono stati ricavati da:"Enciclopedia dei
ragazzi" casa ed. L.F. Cogliati - Milano)
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