La
storia geologica del Sibolla inizia 5 milioni di anni fa quando, nel pliocenico,
l'area compresa fra il monte Pisano e le colline del Chianti cominciò ad
abbassarsi subendo così l'ingressione del mare. Presumibilmente il Sibolla si
è formato non più di 700.000 anni fa, nell'era quaternaria.
Il laghetto di Sibolla è ubicato nel territorio del comune di Altopascio
(Lucca), all'estremo nord delle Colline delle Cerbaie, tra due altri invasi
naturali: Il padule di Fucecchio ed il padule di Bientina; è delimitato a Nord
dall'autostrada Firenze-Mare ed aperto verso il Sud.
L'invaso, molto modesto, interessa poco più di 100.000 mq, dei quali solo
26.500 costituiscono il bacino idrico che si presenta come una depressione di
pochi metri. Infatti la quota massima delle sponde circostanti il laghetto è di
25 metri s.l.m.
L'alimentazione dello specchio d'acqua non è assicurata da un immissario ben
definito; esistono solo alcuni rigagnoli i quali convogliano le acque piovane al
laghetto.
Il bacino ha invece un emissario, il fosso Sibolla, che dopo un percorso di
circa 7 Km sfocia nel padule di Fucecchio.
Il laghetto, con il circostante territorio, costituisce un vero e proprio
monumento naturale della Toscana che è un biotopo unico al mondo, definibile
come il più prezioso relitto dell'antica vegetazione toscana. E' tutelato dal
decreto del Ministero della pubblica istruzione del 16/2/1928 e dal Piano
regolatore del Comune di Altopascio che sancisce, nella zona del lago di Sibolla,
la proibizione di qualsiasi intervento che possa in qualche modo alterare la
situazione attuale. E' vietato, in modo assoluto, l'utilizzo del lago ed dei
suoi immissari per scarichi di qualsiasi genere.
Particolare
cura ha posto il Ministero dell'agricoltura e delle foreste al problema della
salvaguardia del laghetto di Sibolla e nel 1970 lo ha inserito nell'elenco delle
"zone umide" utilizzato dalla Commissione speciale del Senato per i
problemi ecologici.
Nel 1982, ai sensi dell'art. 3 della legge regionale n. 52 del 29/06/1982 (Norme
per la formazione del sistema delle aree protette, dei parchi e delle riserve
naturali in Toscana), il Consiglio Regionale della Toscana adotta la
deliberazione n. 420 per la quale si inseriscono il lago di Sibolla ed il Padule
di Fucecchio fra i territori perimetrabili (ai numeri 103 e 104) compresi nel
sistema regionale delle aree protette.
Con l'approvazione di detta deliberazione entrano in vigore talune misure di
salvaguardia ed un primo passo è stato compiuto. Adesso le associazioni
intercomunali (n. 6 Piana di Lucca) devono determinare la disciplina dell'uso,
della tutela e dell'assetto del territorio dell'area protetta.
Ma non possono non suscitare perplessità e allarme, malgrado la promulgazione
della Legge n. 52, le ventilate proposte di insediamento di nuovi manufatti
industriali (capannoni, magazzini, officine ecc.) che comporterebbero problemi
legati a perturbazioni di carattere idrogeologico. L'emungimento e lo scarico
delle acque reflue, indipendentemente da fattori di inquinamento, possono
potenzialmente compromettere l'intero bacino lacustre fino ad un suo rapido
estinguersi.
LA FLORA:
Il contingente floristico di Sibolla, conosciuto attraverso gli studi eseguiti
da diversi botanici a partire dalla fine del secolo scorso, annovera fino ad
oggi 292 entità tra fanerogame e crittogame
vascolari.
La percentuale delle idrofite,
pari al 27% è molto vicina a quella riscontrata, durante il secolo scorso, nel
vicino lago di Bientina, allora non prosciugato. Ciò fa pensare, con ogni
probabilità, che l'attuale situazione floristica di Sibolla sia ancora molto
simile a quella delle antiche paludi toscane.
LA FAUNA:
Per ciò che concerne l'avifauna Sibolla si trova sulle linee di migrazione di
quasi tutte le specie ornitiche di passaggio stagionale sul Mediterraneo e
numerose di esse vi troverebbero un ottimo ambiente anche per la nidificazione.
Dalle osservazioni condotte risulta che attualmente in Sibolla, pur esistendo il
divieto di caccia, la fauna è fortemente disturbata e falcidiata dal
bracconaggio, tanto da risultare piuttosto scarsa. In ordine decrescente
possiamo citare la presenza di specie ornitiche come il combattente, la
marzaiola, la pittima reale, il piviere dorato e in numero molto limitato il
cavaliere d'Italia, l'airone cenerino e rosso. Mario (Maggio 2004)
Estratto dal volume "Studi ed interventi sperimentali per la conservazione del laghetto di
Sibolla" a cura del Consorzio di Bonifica del Padule di Fucecchio. Stampa Arti Grafiche Giorni & Gambi Firenze Maggio 1980
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