L'ACQUA E LE CIVILTA'
E'
stato detto che si potrebbe scrivere la storia dello sviluppo dell'uomo
attraverso il suo rapporto storico con l'acqua. Grandi e importanti civiltà del
passato sono nate e fiorite lungo i corsi dei fiumi, il Nilo in Egitto (3000
a.C.), il Fiume Giallo in Cina (3000 a.C.), il Tigri-Eufrate in Mesopotamia
(2400 a.C.) e l'Indo nell'India settentrionale (2500 a.C.). Per le antiche
civiltà le maggiori opere idrauliche erano state costruite per soddisfare le
esigenze più immediate delle popolalazioni. I quanat (o khanat) dell'Impero
persiano (oggi Iraq) e gli imponenti acquedotti dell'Impero romano sono famosi
esempi di opere idrauliche. I quanat sono imponenti (dal punto di vista
costruttivo) gallerie sotterranee che avevano il compito di portare le acque che
si trovavano nel sottosuolo dai monti alle città. Vi sono a tutt'oggi circa
22.000 quanat, per un totale di oltre 270.000 km di canali sotterranei e la
maggior parte di questi furono costruiti 3.000 anni fa. Essi sono in grado di
fornire ogni secondo 555 metri cubi d'acqua, che oltre a provvedere ad i consumi
domestici viene usata anche per irrigare. E' da notare che gli acquedotti della
Roma imperiale avevano una portata totale di circa un milione di metri cubi
d'acqua giornalieri, di cui 350.000 venivano utilizzati nella città stessa.
Dai
primi momenti e man mano che aumentava la civilizzazione dei popoli, fu
avvertito un maggiore bisogno d'acqua sia per l'uso quotidiano sia per le
irrigazione agricole. Vari sistemi d'irrigazione dei campi erano già
in uso e ben sviluppati tra cui uno situato nelle pianure dell'Anatolia già
dal 4000 a.C. e uno nella valle del Nilo del 3400 a.C. Una organizzazione di
questo tipo era stata raggiunta con le canalizzazioni di Tukiangyien, costruite
in Cina 2200 anni fa e che erano in grado di irrigare oltre 200.000 ettari di
fertile terreno. Se dobbiamo ricordare i moderni sistemi di irrigazione viene in
mente il sistema del bacino dell'Indo in Pakistan occidentale ed in India che
irriga oltre 9 milioni di ettari di terreno agricolo, o l'Imperial Valley negli
Stati Uniti, sistema che è
i grado di irrigare più
di duecentomila ettari.
Fu
orgoglio e vanto dei Romani e dei suoi " curatores aquarum " l'avere
risolto in modo grandioso e definitivo il problema dell'approvvigionamento
idrico delle città attraverso la costruzione di grandiosi acquedotti.
Essi
sono sparsi in tutto il mondo antico: in Spagna, Francia, Germania, Grecia, Asia
Minore, e in Africa. Alcuni sono visibili ancora oggi: si elevano infatti, circa
200 acquedotti costruiti ed usati dai conquistatori Romani e dalle loro Legioni.
La
grande rivoluzione in campo delle costruzioni fu l'uso massiccio e sistematico
dell'arco (arte appresa dagli Etruschi), il quale permise agli ingegneri romani
di costruire lunghissime campate atte a sostenere le condutture.
Dagli
edili Romani fu preferito questo sistema di costruzioni a archi perché
oltre che solido, si rivelò
anche economico in quanto a Roma si disponeva di grandi quantità
di travertino, mattoni e cemento. Sarebbe risultato molto più
costoso e malsicuro usare le tubature metalliche.
Fondazione
e sviluppo di Roma
Fondata
secondo la tradizione nel 754-53 a.C., Roma sorse dall'unione di più comunità
costituitesi tra il X e l'VIII secolo a.C. Grazie alla sua posizione posta alla
foce del fiume Tevere ed alla sua vicinanza al mare la rese subito militarmente
potente e idonea al commercio con le altre popolazioni dell'epoca.

Pont de Gard
(Francia)
Segovia (Spagna)
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