"Il concetto di (natura) è, in realtà, uno dei più difficili a definirsi, ed è uno dei più ricchi di significati.
Nel suo gran libro leviathan (1651), Hobbes definì la storia naturale come
" la storia dei fatti, o effetti naturali, che non dipendono dalla volontà
dell'uomo".
Il testo è stato estrapolato dal libro: "I mondi dell'uomo, natura (terra vegetali, animali)" Editore Arnaldo Mondadori.
Sicuramente uno degli effetti che la natura produce su se stessa, senza l'intervento dell'uomo sono: i terremoti, i vulcani, fenomeni questi che hanno contribuito alla nascita dei continenti, e il continuo mutamento della nostra crosta terrestre, mentre l'uomo con il
sì all'aumentare della desertificazione, allo scioglimento dei ghiacciai, con l'effetto serra prodotto dall'inquinamento dell'uomo.
Il mio interesse è di capire come si è sviluppata la terra che oggi si conosce, quali mutamenti hanno subito durante i milioni d'anni dalla sua nascita.
Quali fonti energetiche alternative al petrolio, possiamo utilizzare per eliminare l'inquinamento, da lui prodotto, per migliorare il nostro futuro.
Dopo l'impresa di Magellano, che navigò attorno al mondo, si ebbe la prova che la terra era un gran globo, molto più tardi si ebbero le conferme che la terra si muoveva intorno al Sole, e non viceversa come si era creduto fino allora.
L'evoluzione delle scienze ha fatto si, che la conoscenza della Terra si addentrasse anche dentro il suo interno, per scoprire di cosa era fatta.
La Terra deve la sua forma sferica per le stesse ragioni, per questo una goccia d'acqua che cade assume forma sferica: questo avviene perché le particelle che la compongono si attraggono l'una con l'altra e stanno unite insieme, assumendo la forma più compatta che si conosca, e in fatti è quella sferica.
Le particelle solide del pianeta si comportano esattamente modo di quelle liquide, il materiale che costituisce la Terra scorre lentamente come un liquido molto denso per la forza d'attrazione fra le particelle che lo costituiscono. La forza di gravità dà il peso alle cose, facendole ricascare sul terreno, ad esempio una pietra che sia stata lanciata in alto. Il concentrare dei materiali pesanti come ferro e il nichel, nel centro della terra permette ai materiali più leggeri di galleggiare, formando una crosta in superficie. Ha sua volta la crosta ad una parte più pesante e una più leggera, che galleggia su materiali più pesanti.
Il materiale più pesante è chiamato sima perché composto principalmente di silicio e magnesio, mentre quello più leggero è chiamato sial perché composto di silicio e alluminio.
La forza di gravità
è rappresentata dalle frecce, agisce costantemente in direzione del centro
della Terra, alla quale ha dato la sua forma sferica.
La configurazione di tali materiali è stata dedotta da esperimenti col filo a piombo; in una distesa piana il filo di piombo con la punta perpendicolarmente verso il centro della Terra, mentre presso una montagna, devia leggermente dalla verticale, spostandosi verso la montagna stessa, e presso il mare esso pure devia, allontanandosene, questo fatto ha portato a concludere che il materiale costituente, il fondo oceanico deve essere sima, mentre quello costituente la radice delle grandi masse montuose deve essere sial.
La superficie terrestre è ricoperta per i sette decimi della sua estensione dagli oceani e nei rimanenti tre decimi le distese d'acqua, derivate dalle piogge e nevi, che creando a laghi e fiumi, il resto dell'acqua è situato nel sottosuolo, che spesso si trova in profondità di 100 m, infine nelle zone artiche si trova in forma di ghiaccio, anche la terra è ricoperta da lei.
Intorno alla superficie terrestre vi è l'atmosfera, un involucro di gas che si estende per parecchi chilometri, dove nelle zone più basse, in pratica l'aria che noi respiriamo costituita in percentuale pressoché costante d'azoto circa il 78%, ossigeno il 21%, e in quantità minori d'anidride carbonica, argon e altri gas. In aggiunta a questi gas esiste una presenza variabile d'acqua allo stato di vapore, dovuto all'evaporazione dell'acqua sul terreno.

Il mistero della composizione dell'interno della Terra ha sempre affascinato l'umanità, ha provocato innumerevoli teorie, da quelle mitco-religiose a quelle scientifiche moderne, basate sullo studio delle vibrazioni.
Ogni anno terremoti di varia intensità scuotono la superficie terrestre, ogni anno vulcani entrano in eruzione provocando mutamenti nella configurazione del nostro globo, e continui cambiamenti avvengono anche all'interno della terra. I terremoti e le attività vulcaniche provocano e diffondono delle vibrazioni all'interno della terra, vibrazioni che raggiungono la superficie terrestre e ci permettono da raccogliere dati sulla composizione e configurazione dell'interno della terra. Mediante perforazione o prelievo dei campioni di rocce si può dedurre dati precisi.
Le vibrazioni che percorrono la Terra (onde sismiche) si dividono in onde longitudinali, che sono veloci onde di compressione ed espansione assai simili alle onde sonore e capaci di attraversare sia liquidi che i solidi, e onde traversali, onde più lente che vibrano in direzione perpendicolare alla direzione del movimento, come le onde luminose, e si propagano solo attraverso i solidi.
I sismologhi hanno rilevato dalle differenti vibrazioni e tipo d'onde sismiche un'ipotesi di ciò che è contenuto all'interno della Terra suddividendola in tre diverse parti, nucleo, mantello e crosta.
a:
crosta (granito, continenti Km 35).
(basaltico, oceani Km 6). b:
mantello ( peridotite, e forme più dense Km 2900). c:
nucleo ( esterno, ferro- nichel, liquido Km 2100). d:
nucleo (interno, ferro-nichel, solido Km 1370).
Nucleo:
ha caratteristiche diverse dal mantello a un raggio di circa 3470km (più della metà di quello dell'intero pianeta), comprende il 16% del volume della Terra, la temperatura sale da 3000°C in prossimità del mantello, fino ai 4000°C al centro della terra, la pressione aumenta da 1400kbar fino a oltre 3600kbra. I dati sismici indicano che il materiale della parte esterna del nucleo ha caratteristica di un fluido (alla profondità di 5170km dalla superficie), mentre si ha una nuova discontinuità sismica, indicando un nucleo solido fino al cuore della terra. La superficie che separa il nucleo interno da quello esterno è chiamata superficie di Lehmann. Sulla struttura del nucleo i geofisici e i geochimici sono d'accordo sulla natura metallica, composto essenzialmente di ferro e nichel, con la presenza di sostanze più dense, come il silicio e lo zolfo.
Mantello: il nucleo è avvolto dal mantello, rappresenta 82% del volume della terra e si estende fino alla profondità di 2900km, dove è presente un'altra discontinuità sismica, chiamata superficie di Gutenberg. La parte inferiore di quest'ultimo sembra essere relativamente omogenea, anche se dati sismici lasciano ipotizzare la presenza d'alcuni cambiamenti di fase, dovuti alla riorganizzazione degli atomi in reticoli cristallini diversi ( relativi alle differenti valori della pressione). La rigidità e la densità delle rocce diminuiscono gradualmente verso la superficie terrestre.
Nella parte superiore del mantello, all'interno della porzione terrestre compresa tra i 250 e 70km di profondità, è presente una fascia in parte fusa, che prende il nome d'astenosfera.
L'astenosfera è presente sotto gli oceani, non si ha una conferma che queste continuino sotto le aree continentali. Analizzando la composizione della lava che fuoriesce dai vulcani, si è potuto affermare con molta probabilità, che il mantello sia composto di silicati di ferro e magnesio.
Crosta:
è la pellicola superficiale e fredda del nostro Pianeta. Essa è separata dal mantello da una discontinuità chiamata Mohorovicic, che segna una sostanziale diversità di velocità delle onde sismiche.
È formata da rocce rigide, ha uno spessore medio di 35km sotto i continenti, mentre di 6km sotto gli oceani. Nei fondali oceanici ha una copertura sedimentaria, costituiti da rocce basiche. Invece nelle masse continentali troviamo rocce di tipo granitiche acide, molto più leggere rispetto alle basiche, con densità maggiore.
Come si è formata la Terra
Attribuiamo un'età della terra a circa 4500 milioni d'anni di vita, questa ha cambiato e cambia continuamente il suo aspetto esteriore, ad esempio le montagne sono state create ma gli agenti atmosferici li hanno spianati. Le grandi estensioni d'acqua si sono prosciugate lasciando come unico ricordo banchi di sale secco. Quelle che oggi si considerano colline un tempo, dovevano essere delle ondulazioni del fondo oceanico, la conferma la troviamo nei reperti di fossili di pesci e crostacei, nascosti nelle rocce, e persino i continenti devono essere stati spostati da come sono oggi. Gli studiosi chiamano quest'ultimo fenomeno "deriva dei continenti", poiché intere fasce di catene montuose in Africa, Sud America e Australia dimostrano d'essere l'una la continuazione dell'altra, come accade per l'Europa e il Nord America.
L'unica forza capace di provocare simili sconvolgimenti è il calore della terra, tenendo presente quest'enorme energia si può supporre che internamente alla terra esistono continui cambiamenti nel seguente modo: le rocce profonde si riscaldano e si dilatano, quando raggiungono un'alta temperatura e si trovano sottoposte a una forte pressione iniziano a fluire come un liquido molto denso e vischioso, salendo verso la superficie. Queste pressioni interne provocano lievi spostamenti orizzontali negli strati di rocce superficiali, leggere che formano i continenti. Giacché queste pressioni mutano da luogo ad un altro, vaste sezioni della crosta terrestre sono alzate o abbassate così da formare valli di sprofondamento tettonico o associazioni di faglie.
Gondwana,
in questa cartina la zona ombreggiata rappresenta il continente meridionale
Gondwana, durante il periodo Carbonifero. I geologi ritengono che il Sud
dell'America, l'Africa e anche l'Australia, facesse una volta parte di un
continente, inseguito andando alla deriva, per arrivare alle loro attuali
posizioni, negli ultimi 150 milioni d'anni.
In passato quando le forze interne erano molto forti, questi fenomeni deve aver provocato la frattura delle grandi stratificazioni rocciose dei continenti, spezzandole e allontanandole lentissimamente le parti. Probabilmente si formarono l'Australia, l'Antartide, l'Africa, il Sud America e l'India. Alcuni studiosi ritengono infatti che un tempo le masse continentali fossero unite in un unico continente chiamato "Gondwana".
Foto Gondwana ripreso dal "i mondi dell'uomo" volume 2 Natura s.p.a, editore Arnoldo Mondatori ristampa 1977
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