I primi erbari






Dopo il lavoro svolto dal naturalista svedese Carlo Linneo (1707-1778), che instaurò il sistema binomio della nomenclatura botanica e fondò le basi dell'ecologia. Il suo sistema di classificazione fu adottato anche in campo internazionale, nel 1905 dagli zoologi, accettando il suo trattato "Sistema Natura" del (1758).
Linneo e la sua collezione permanente raccolta e la nomenclatura delle piante essiccate, rimase sempre a testimonianza del suo lavoro svolto a disposizione degli studiosi d'altre generazioni. Il primo ad utilizzare una lingua universale, in modo che un solo nome per una specie. Linneo impiega il latino come lingua scientifica. La lingua latina è ancora oggi impiegata e accettata come lingua ufficiale della botanica, essendo una lingua morta non è soggetta a cambiamenti di significato delle parole. Linneo adotta il criterio di descrivere la specie, e di assegnare ciascuna specie ad un gruppo generale, il genere. Fu dato il nome della specie e quello del genere, ad esempio (il mandorlo, appartiene al genere Prunus alla specie Amygdalus, il suo nome sarà Prunus-amygdalus, mentre il ciliegio si chiamerà Prunus-ceraus). 

      

Il naturalista svedese Carlo Linneo (1707-1778), instaurò il sistema binomio della nomenclatura botanica e fondò le basi dell'ecologia. Nel 1905 il suo pionieristico sistema di classificazione botanica fu adottato internazionalmente e gli zoologo accettarono il suo trattato Systema natura (1758), come un'autorità nella nomenclatura scientifica animale e vegetale.


Carlo Linneo realizzò un erbario, ma lo fece impiegando i suoi esemplari come base per la descrizione e nomenclatura della specie, il suo libro "Species Plantarum del 1753" è da tutti accettato come punto di partenza nella nomenclatura moderna.
L'erbario di Linneo è conservato presso la Linnean Society di Londra. Uno dei più grandi erbari si trova a Parigi (l'herbarium, di Parigi con sette milioni e 200 mila esemplari), a Leningrado e Ginevra esistono due erbari con cinque milioni di piante, in Inghilterra con i Giardini Reali Botanici da quattro a cinque milioni e infine all'Università di Harvard con circa quattro milioni.
Nell'antichità i giardini non erano solo considerati (giardini sacri -oliveti) ma potevano svolgere un ruolo d'erboristeria.
A Karnak, 1500 anni prima di Cristo, gli egiziani avevano un giardino per scopi utilitari. Un giardino botanico ad Atene, il direttore nel 350 a.c. era Teofrasto, introdusse molti semi "utili", di cui alcune medicinali. Gli antichi aztechi avevano alla periferia della Città del Messico il loro giardino, dedicato esclusivamente alle piante officinali, purtroppo dopo la conquista spagnola non se ne ha più traccia.Nel Medioevo in Europa furono i monaci a coltivare i giardini di piante medicinali. Con la nascita in Europa degli erbari, molti erboristi coltivarono un proprio giardino, a Londra nel XVII secolo c'era uno dei più famosi giardini quello di un certo John Gerard, oggi a Londra esiste ancora uno funzionante il Chelsea Physic Garden.
Oggi si catalogano ogni anno più di 5000 nuove specie e varietà di piante, si fanno molte ricerche in regioni ancora.

Un buon erbario

                                        


Un buon erbario si deve sempre conservare un esemplare completo delle piante raccolte. Le varie specie anche opportunatamente essiccate mantenendo inalterata forma e dimensione.
Questo metodo di raccolta, e da sempre strumento è oggetto per lo scienziato. D'utilità anche per un dilettante. Come si forma un buon erbario?
Deve catalogare su ogni foglio le varie specie di piante, apporre un campione dell'intera pianta, applicare un cartellino con le seguenti caratteristiche:
· Nome della pianta
· Nome della famiglia
· Nome Italiano o eventuali nomi locali
· Luogo di raccolta
· Nome della persona che la raccolta
· Nome della persona che la ha determinata
Consigliamo di catalogarle per famiglia, riposte in scatole ben riparate dall'umidità. Per proteggerle da muffe o insetti, tarme, possono usare della naftalina, sconsigliamo l'uso della canfora, perché non protegge dagli insetti. Per avere un buon essiccamento, questo deve avvenire il più rapido possibile.
Le piante o le erbe migliori sono quelle raccolte lontano da centri abitati e da luoghi inquinanti come le città o vicine a strade, privilegiando zone montane, prati, boschi, nelle macchie dove il rischio dell'inquinamento non dovrebbe esistere. 


Goethe (1749-1832), un pioniere della scuola "ritorno alla natura", la cui filosofia fu superata dall'era Darwiniana e dall'avvento della farmocologia sintetica. Ora la ruota sta completando il giro e si stia cominciando a capire quanto vero fosse il suo detto "Niente accade nella natura viva che non sia in relazione al tutto".

Le piante hanno un "tempo balsamico" per la raccolta, l'ora migliore per fare questo è la mattina, le giornate preferibili sono quelle più asciutte e poche ventose. Non la mattina troppo presto quando è sempre presente, la rugiada; questa può rappresentare una difficoltà per l'essiccamento della pianta.
Esistono periodo ottimo per prendere le varie droghe ad es.
La corteccia,, si raccoglie in primavera, quando i rami sono ricchi di linfa, e favorisce il distacco della corteccia.
Le foglie, , si raccolgono in primavera inoltrata, quando si sono sviluppate completamente.
Le gemme, si raccolgono all'inizio della primavera appena prima che si schiudano.
Le erbe, le parti aeree dei piccoli vegetali, si raccolgono prima o durante la fioritura.
I fiori, si raccolgono quando non sono ancora completamente sbocciati.
I frutti, si raccolgono quando sono ben maturi; per quelli polposi il grado di maturazione deve essere tale da non compromettere l'integrità durante il trasporto.
I semi, si raccolgono poco prima che la pianta li lasci spontaneamente. Si possono isolare dalle altre parti della pianta per setacciatura.
Le radici, si raccolgono in autunno o in primavera durante il riposo vegetativo della pianta. Alcune regole per una buona riuscita nell'operazione d'essiccazione.
Le droghe sono raccolte avvalendosi degli stessi strumenti del giardiniere, si consiglia di porli da subito in cesti, quelli usati per la raccolta dei funghi, perché il passaggio dell'aria dà delicatamente inizio all'essiccamento, che è indispensabile per la futura conservazione.
I sacchetti di plastica sono da evitare. Non si deve mai sradicare una pianta se si vuole solo raccogliere fiori o foglie, per mantenere in vita la pianta. Nel caso delle radici invece è più distruttivo, quindi è meglio raccogliere la quantità necessaria.
Prima dell'essiccazione pulire con cura la pianta da ogni impurità. Infine l'essiccazione deve essere fatta avvalendoci di telai o graticci, se non disponiamo di tali strumenti possiamo utilizzare della semplice carta assorbente. Utilizzando dei telai, questi devono stare preferibilmente in luoghi asciutti e ben areati ed all'ombra, nel caso di radici o rizomi possiamo esporli alla luce del sole.
Un tempo poteva essere ideale luoghi come i solai, porticati, oggi non molte case sono provviste, quindi è più facile utilizzare balconi o terrazzi, ma queste non devono essere in luoghi con troppo smog (le città non sono molto adatte).
L'aspetto della droga secca deve essere dello stesso colore di partenza o in ogni modo il più vicino possibile.
Il tempo d'essiccazione può variare dai 15-20 giorni. Nelle radici o rizomi si possono capire se secca, quando questa si rompa facilmente con le mani e dal suono secco che questo provoca. Nei frutti carnosi deve raggiungere una consistenza gommosa. Dobbiamo utilizzare le parti correttamente essiccate tralasciando quelle ammuffite o alla presenza di parassiti.
Un raccoglitore non professionista deve valutare quanta droga raccogliere per un uso personale, ad es. se volessimo farci un infuso di camomilla, con 4g di camomilla su un kg noi potremmo usare per ben 250 preparazioni, quindi più che sufficiente per un anno. Possiamo sapere quanta droga secca si può ottenere da quella fresca.
In un kg di foglie o erbe si ottiene 150g circa di droga secca.
1kg di radici o rizomi e bulbi si ottiene circa 300g di droga secca.
1kg di rami si ottiene circa 400g di droga secca.
1kg di gemme e cortecce si ottiene circa 500g di droga secca.
Le droghe raccolte devono essere utilizzate entro l'anno, dovremo prestare molta attenzione e apporre data, mese e anno di raccolta.
Quando usiamo la droga per fare infusi o decotti ecc., dobbiamo utilizzare la parte necessaria e consumarla velocemente entro una settimana. Inoltre nel triturare ad es. le radici o cortecce non bisogna surriscaldare la droga, e sconsigliato l'uso di frullatori o macinini elettrici, meglio utilizzare dei mortai o grattugie, per evitare che i principi attivi si trasformino in altre sostanze utilizzare recipienti come; porcellana, vetro o pietra, non il metallo.


Ninfee gialle del  "Lago di Sibolla"