Visita guidata gratuita OASI del BOTTACCIO
L'ente UNLA ha organizzato una visita guidata gratuita all'Oasi del Bottaccio nella mattinata
del 18 giugno 2006.
L’ambiente ... Il Bottaccio, con una superficie di circa 20 ettari, ricade per intero nella cassa di espansione del Rio Visona di Castelvecchio,
che qui termina il suo corso. Le acque che scendono dai Monti Pisani, libere da inquinanti di rilievo, chiuse dalle arginature,
permangono nel Bottaccio, almeno fino a quando lo spiccato regime torrentizio del Rio Visona lo consente, creando ambienti palustri
e semipalustri di transizione al bosco.
Ne consegue un ambiente costruito dall’uomo, ma che conserva tuttora forti connotati naturali.
La geologia è quella del Lago di Bientina. In particolare il Bottaccio, situato ai piedi del conoide del Piano di Castelvecchio,
corrisponde alla vecchia foce del Rio Visona e da ciò derivano suoli sviluppatisi su sedimenti alluvionali, da ghiaioso-sabbiosi
a siltoso-argillosi, con pedogenesi disturbata dalle esondazioni ricorrenti. Il paesaggio si presenta ben diversificato e
si possono individuare quattro differenti tipologie: la zona boscata, i prati umidi, i canneti ed i “chiari”, che
concorrono a formare un variegato mosaico.
La fauna ... Sia pur nella sua limitata ampiezza e contornato da ambienti molto impoveriti, il Bottaccio conserva una elevata
biodiversità e si connota come una vera e propria zona rifugio per la fauna. Al Cinghiale e ai Mustelidi, Donnola e Tasso,
si accompagnano la Volpe, l’Istrice e numerosi roditori, tra cui il Ghiro, le arvicole e il Moscardino. Importante
la presenza di anfibi, quali la Raganella, la Rana agile, il Tritone crestato e il Tritone punteggiato, con popolazioni
di una certa consistenza numerica.
L’area protetta ... L’Associazione Italiana per il World Wide Fund, con l’acquisizione delle concessioni demaniali,
gestisce dal 1991 il Bottaccio e l’ha inserito, dal 1993, nel Sistema Nazionale delle Oasi del WWF Italia. Le finalità della gestione
dell’Oasi del Bottaccio sono quelle di conservare gli aspetti paesaggistici presenti, di tutelare la flora e la fauna e di
rendere fruibile l’area protetta con attrezzature adeguate.
Tabelle perimetrali indicano lo status di area protetta del luogo, il divieto di attività venatoria e che si tratta di un’Oasi WWF.
Visita guidata gratuita PARCO di SAN ROSSORE
L'ente UNLA ha organizzato una visita guidata gratuita al Parco di San Rossore nella mattinata
del 25 giugno 2006.
L’ambiente ... All’interno della Tenuta di San Rossore - in prossimità della foce del fiume Arno - è presente una vasta zona
umida di circa 618 ettari di vitale importanza per lo svernamento e la sosta dell’avifauna migratrice: la Riserva Naturale delle
Lame di Fuori. Il complesso di stagni retrodunali che costituisce la Riserva è direttamente collegato al movimento delle maree che
origina la formazione di un sistema dunale.
La fauna La Riserva delle Lame di Fuori è un’area umida di importanza internazionale per la
ricchezza di specie ornitiche soprattutto nel periodo invernale. Sulla battigia sono numerosi il Gabbiano comune, il Gabbiano reale
ed il Beccapesci. Più all’interno fra gli Anatidi sono frequenti: l’Alzavola, il Mestolone, la Canapiglia,
il Codone, il Fischione e il Germano Reale, unico anatide nidificante.
Le pasture di bocca d’Arno sono frequentate dal
Chiurlo maggiore, dalle Pavoncelle e dalle Oche selvatiche
(Anser anser) .
Durante le migrazioni si osservano frequentemente nella fascia più a ridosso della battigia numerose specie di limicoli
tra le quali meritano di essere ricordate la Pettegola, la Pittima reale, il Chiurlo piccolo e il Combattente. Le pasture
delle Lame di Fuori sono inoltre area di alimentazione ideale per i Daini e per i Cinghiali.
La “fauna minore” è interessante per la significativa diffusione in quest’area di due specie di
anfibi in rarefazione: la Raganella
(Hyla intermedia) ed
il Rospo smeraldino
(Bufo viridis).
Dal sito www.zoneumidetoscane.it