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La Cattedrale
Notizie tratte dal libro "Pescia dentro e fuori piazza" di Paolo Vitali. La chiesa di S. Maria Assunta (Cattedrale) si trova nel cuore religioso della città con il suo campanile trecentesco. La prima chiesa risale al IX secolo e subì rifacimenti nel '200, ma la trasformazione dell'edificio ecclesiastico avvenne alla metà del Seicento, quando i canonici del Duomo decisero di ingrandire l'aula e il presbiterio. Alcune memorie del Settecento, ci informano che il 18 ottobre 1671, l'antica pieve cadde probabilmente per volontà del Capitolo della prepositura, che vedeva nella nuova costruzione più ampia, il simbolo del suo dominio sulla Chiesa di Valdinievole. Occorsero molti anni per la ricostruzione e nel 1696 fu conclusa, ma ancora per due secoli rimase con la facciata in mattoni. La chiesa fu ristrutturata nel 1726. L'origine medievale dell'edificio è nascosta infatti dall'imponente architettura novecentesca, disegnata dall'architetto Giuseppe Castellucci di Arezzo alla fine dell'Ottocento, la facciata neorinascimentale risale al 1895. All'interno l'architettura del Duomo mostra uno stile elegante e severo e dalle ricerche fatte risulta che seguì i lavori l'architetto Antonio Ferri, ma nuove notizie ci dicono che fu un altro architetto, il pistoiese Tommaso Ramignani. Sull'ampia navata, coperta da una volta a vela, si affacciano tre cappelle per parte.. L'acquasantiera che si trova vicino alla porta, con il putto che regge il catino, è un'opera del sec. XVII. Da ammirare nella Cappella Turini la copia della celebre Madonna del Baldacchino di Giuliano di Baccio d'Agnolo (del sec .XVI); l'originale è opera di Raffaello da Urbino. Un evento curioso avvolge questo quadro: nel 1697 il principe Ferdinando de' Medici, fratello del Granduca, fece di tutto per portarlo a Firenze; venne ritenuto colpevole del trafugamento il proposto Benedetto Falconcini per non aver fatto opposizione. Probabilmente non si trattò di vero furto, perché il principe sborsò la bellezza di mille scudi d'oro, finanziò il nuovo organo, le nuove scale che permisero l'ampliamento della Biblioteca Capitolare e infine le sale private del Capitolo. Nel pavimento, al centro della cappella del SS. Sacramento, si trova la tomba di monsignor Angelo Simonetti vescovo di Pescia dal 1908 al 1950. I pesciatini, sono molto legati alla memoria di questo vescovo, che fu molto vicino alla popolazione nella seconda guerra mondiale.
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