Convento di Colleviti

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Convento di Colleviti
A sud di Pescia, dalla parte di ponente si trova su un ridente colle, il Convento dell'Osservanza di Colleviti.
Per raggiungere il Convento , oggi sede di una comunità di recupero, si può percorrere la bella strada della Marzalla. L' anno della fondazione della chiesa e del convento risale al 1494, anno in cui arrivano i primi frati dal convento centrale fiorentino e da Giaccherino; la prima comunità è formata da diciotto frati. Probabilmente la denominazione " Colleviti" si riferiva alla coltivazione della vite, abbondante nella zona. Fra' Dionisio (+1582) invece nelle " Cronache dei Frati Minori di Toscana" affermò che per le spiegazioni ricevute da un medico del luogo, " Colleviti" significa "colle della vita".
La chiesa è dedicata a S. Lodovico ed è contornata da alti cipressi, l' architettura del convento fu completamente ristrutturata nel Seicento per volere del Granduca di Toscana, Cosimo III, legato da una profonda amicizia con il padre guardiano Serafino Giani suo frate confessore Alla fine del Seicento le chiede dei soldi per fare il nuovo convento e gli viene anche concesso l'architetto Ferri. . All' interno della chiesa vi sono importanti tele del sei-settecento; dopo un gigantesco arco trionfale si apre il coro, quattro finestroni- due per parte, con eleganti cornici originali. Gli altari, i confessionali, i quadri, ci raccontano la storia della chiesa nei secoli successivi. L'altar maggiore, dei primi del Settecento, è ricco d'intarsi marmorei.
Un' autentico vanto per Colleviti sul piano della cultura è la sua Biblioteca, la più importante della Valdinievole. Francescana è la Biblioteca quanto il Convento, ossia senza sovvenzioni o privilegi; la Comunità di Colleviti si accolla le spese di acquisto dei libri, di conservazione, di pulizia degli ambienti. Costituire una biblioteca voleva dire creare un centro di cultura, attirare le personeL, custodire il sapere. La biblioteca inizialmente era costituita da libri liturgici utilizzati per la celebrazione della Messa e per la recita Dell'Ufficio Divino: erano tutti scritti in latino e portati dal frate francese Vincenzo d'Aquitania insieme ad altri ( con i quali fu popolato il Convento) nel 1494. Alcuni libri probabilmente erano rilegati con fascia di chiusura e costituivano strumenti di lavoro quotidiano. Non ci sono notizie circa i primi acquisti dei libri .Sappiamo che nel 1709 fu sancita la scomunica per chiunque fosse stato sorpreso a danneggiare o rubare il materiale della biblioteca.
La biblioteca possiede circa quindici incunaboli, due libri miniati (antifonari);sul fondo antico della biblioteca di Colleviti hanno costituito il fondo della biblioteca Comunale.
Nel 1894 fu riordinata per materia e ad ogni libro fu apposta un'etichetta con l'indicazione dello scaffale in cui era collocato; fu creato un indice alfabetico e la biblioteca aperta per tre ore la settimana. In quel periodo contava circa 3000 libri. Alcuni volumi sono restaurati a regola d'arte in pelle o mezza pelle con il dorso e titolo a fregi d'oro.

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